Roma, 14 marzo 2017 – “In occasione della prima Giornata Nazionale del Paesaggio, voluta dal Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, è importante affermare che gran parte del Bel Paese è un territorio artificiale, alla cui salvaguardia concorrono, in maniera determinante, i Consorzi di bonifica.” Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) che, nell’occasione, rende noti alcuni dati. I Consorzi di bonifica sovrintendono alla salvaguardia idrogeologica di quasi 7 milioni di ettari, di cui 1.200.000 sono sotto il livello del mare e necessitano, quindi, dell’azione di ben 754 centrali idrovore, le cui pompe tengono asciutto il territorio, aspirando le acque in eccesso e convogliandole verso il mare; la loro capacità di “sollevamento” è pari a circa 4.103.000 litri al secondo. “E’ incredibile la visualizzazione di tale potenzialità – insiste il Presidente ANBI – è come se, in un attimo, le pompe spostassero 4 milioni di bottiglie!” Oltre la metà degli impianti idrovori è ubicato nel Nord Italia, dove il record spetta al Veneto con circa 300 centrali; a ciò va aggiunta la sorveglianza e la  manutenzione, svolte dai Consorzi di bonifica, su oltre 9.233 chilometri di argini fluviali e marini. Senza l’azione di questa rete di difesa dalle acque, molti territori italiani  tornerebbero in breve tempo acquitrinosi: se il ricordo corre facilmente a Maremma, Agro Pontino e vaste aree della Sardegna, meno percepibile è l’azione svolta a tutela di un terzo della Pianura Padana (culla del “made in Italy” agroalimentare) e della “perla turistica” del litorale nord-adriatico (dalla Romagna al Friuli Venezia Giulia): entrambi sarebbero destinati a scomparire. La conservazione del paesaggio italiano è strettamente correlato, quindi, all’azione dei Consorzi di bonifica ed un significativo riconoscimento arriva dalla Regione Lombardia, promotrice della candidatura del paesaggio delle risaie a patrimonio UNESCO. “Non solo – prosegue il Presidente ANBI – va anche ricordata, ad esempio, la recente azione svolta in Puglia, dove il locale Consorzio di bonifica  ha abbattuto, di concerto con le Autorità competenti, alcune costruzioni abusive nella zona umida della Riservetta di Manfredonia. Il paesaggio – conclude Vincenzi – non va, infatti, solo conservato, ma anche difeso concretamente. Per questo, torniamo a richiedere, con forza, l’accelerazione dell’iter parlamentare per l’approvazione della legge contro il consumo del suolo.”

foto: CB Renana