Le colture agricole di pregio da marzo potranno avvalersi dei servizi di irrigazione anticipata attivati dal Consorzio della Bonifica Burana rispetto alla stagione irrigua ordinaria. Ne beneficiano sia le colture in serra e tunnel che tutte le piante a rischio gelate, grazie al servizio antibrina: questo è indispensabile infatti per evitare che gli improvvisi abbassamenti della temperatura tipici del periodo vadano a danneggiare gemme e fiori di frutti come pere, ad esempio.

È sempre più ampio il numero degli agricoltori che, nel periodo primaverile, fa domanda al Consorzio Burana per l’attivazione del servizio di irrigazione anticipata compreso l’antibrina. Questo prevede che i canali, generalmente tenuti alla quota idrica minima in autunno e inverno per ridurre il rischio allagamenti salvaguardando la fauna ittica, ricevano una prima quota di acque, cercando di convogliare dove servono anche le scarse precipitazioni disponibili. In tal modo si permette l’attivazione di alcuni impianti pluvirrigui – come il Concordia Sud – che preleva dal canale Diversivo per servire i comuni di Mirandola, Cavezzo e S. Possidonio – che distribuiscono acqua in pressione attraverso tubazioni sotterranee. Gli agricoltori attingono così l’acqua dai canali per proteggere le piante attraverso la tecnica dell’irrigazione antibrina, proteggendo i fiori e le gemme dall’eccessivo abbassamento della temperatura; in pratica, quando l’acqua spruzzata sopra la pianta gela, questa rilascia calore e ciò permette di creare una coltre protettiva termica non inferiore ai -2 gradi che impedisce o riduce fortemente i danni provocati dal gelo, prevalentemente all’alba.  “Ci affanniamo a rincorrere condizioni metereologiche anomale per lo storico cui siamo abituati, cercando di sposarle con esigenze economiche sempre più complesse – afferma il Presidente del Burana Francesco Vincenzi. “D’inverno la priorità è la sicurezza idraulica, per questo teniamo i canali al minimo, pronti ad accogliere pioggia e neve tipici del periodo. Sempre che l’inverno non sia siccitoso come questo, per cui ci troviamo ad affrontare il problema opposto: non avere nemmeno l’acqua minima necessaria per agricoltura in serra e primizie e ambiente. Così come magari ci troviamo d’estate ad accogliere grandi quantitativi d’acqua con temporali violenti. È sempre meno netto il confine tra le stagioni: già il sistema di bonifica dei canali è promiscuo, serve per entrambe le funzioni, irrigua e di scolo, poi il quadro climatico è mutato rendendo il nostro lavoro ancora più complesso. Eppure siamo consapevoli che offrire tempi di irrigazione dilatati, o un efficiente servizio antibrina sia vitale per valorizzare al massimo il potenziale produttivo agricolo del nostro territorio”.  Il Direttore del Consorzio di Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “la sicurezza resta naturalmente la priorità. Per questo da ottobre iniziano le manovre di svaso per accogliere le precipitazioni del periodo autunnale-invernale con un occhio di riguardo alla flora e fauna che vive nei canali e attorno ad essi. Poi accade che l’inverno sia talmente privo di precipitazioni da causare problemi di siccità, come quello che si sta avviando a conclusione. Purtroppo le previsioni attendibili sono a breve e medio termine: accanto alle manovre precauzionali c’è tanto lavoro da gestire sulla base della contingenza. La maggior parte della gente ignora che la situazione dei canali di bonifica è continuamente oggetto di manovre idrauliche dettate dall’uomo: ingegneri idraulici, guardiani, tecnici che lavorano ogni giorno per garantire il giusto bilanciamento idrico tra poca e troppa acqua”.