Roma, 16 febbraio 2017 – L’apprezzamento espresso per la nostra volontà di concreta collaborazione conferma che finalmente c’è una diffusa volontà politica di superare la cultura dell’emergenza per mettere in campo quelle strategie di prevenzione e riduzione del rischio, cui ci obbligano i cambiamenti climatici  e l’eccessivo consumo del suolo.” E’ quanto afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), al termine dell’audizione, che i vertici associativi hanno avuto in Commissione Agricoltura del Senato; sono stati affrontati i temi legati alle opportunità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (P.S.R.N.) e dal Fondo Sviluppo e Coesione (F.S.C.), nonché dalle opportunità contro il dissesto idrogeologico, contenute nella Legge di Stabilità e poi l’importante novità del Fondo per le progettazioni. ANBI ha riproposto con forza anche la necessità di scelte strategiche capaci di mantenere, nelle aree montane, il presidio reddituale del lavoro tutto ma soprattutto agricolo, indispensabile a garantire equilibrio a territori, il cui progressivo abbandono rappresenta un crescente pericolo per la sicurezza idrogeologica delle comunità a valle. “La sicurezza da frane ed alluvioni non può prescindere dalla costante manutenzione delle zone montane, così come storicamente assicurato dalla presenza dell’uomo, oggi purtroppo sempre minore – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – I Consorzi di bonifica, espressione diretta dei cittadini, dei principi di autogoverno e di quella sussidiarietà alla base dell’impegno di tutti i giorni nella tutela del territorio, delle comunità che lo vivono, delle imprese e delle eccellenze del made in Italy agroalimentare, elemento centrale del nuovo modello di sviluppo, cui il Paese deve tendere.”