Ventotto impianti aperti da Piacenza a Forlì. Quasi un miliardo e mezzo di metri cubi di acqua distribuiti ogni anno; una rete di oltre 18.000 km di canali fra scolo, irrigazione e promiscui; 450 impianti di sollevamento, 2 dighe, 7 traverse, 35 casse di espansione e 9 aree naturalistiche. E’ la realtà della Bonifica in Emilia Romagna – territorio classificato per legge interamente ‘di bonifica’, col 60% delle aree di pianura (oltre 1 milione di ettari) soggette al sollevamento meccanico delle acque – che si apre ai cittadini in occasione della Settimana della Bonifica 2005 (dal 14 al 22 maggio).
Quest’anno, oltre alla tradizionale apertura di 28 grandi impianti di bonifica – vere e proprie ‘cattedrali dell’acqua’, che svolgono un ruolo di grande rilievo nella difesa del nostro territorio da alluvioni e inondazioni, oltre a garantire le risorse idriche necessarie per le esigenze irrigue della agricoltura più specializzata – ci saranno numerose inaugurazioni di nuovi impianti: la nuova arginatura a mare dell’impianto Romanina a Goro di Ferrara, un nuovo impianto in pressione di acqua a San Matteo della Decima nel Bolognese, il potenziamento dell’impianto idrovoro del Travacone a Colorno (Pr). Nel ravennate all’idrovoro Standiana ci saranno dimostrazioni pratiche di come si ‘contengono’ le acque in caso di esondazione; il Canale Emiliano Romagnolo aprirà i campi sperimentali di risparmio irriguo e l’azienda agricola ‘autodepurante’. A Bibbiano di Reggio si parlerà di gestione sostenibile del prato stabile, a Reggio di conservazione e difesa delle risorse idriche. Cinque mostre tra Modena e il Modenese, a Ferrara un convegno internazionale sul futuro della coltura del riso.
E poi apertura degli Archivi consortili, presentazione di libri e volumi sulla bonifica, mostre d’arte, e anche due concerti: al Teatro Rossini di Lugo col duo pianistico Clavier per raccogliere fondi a favore delle popolazioni assetate del Burkina Faso e a Gualtieri (Re) per ricordare i violinisti-braccianti di S. Vittoria.
Quanto agli impianti aperti, la maggior parte è concentrata nelle province di Ferrara e Ravenna con 8 strutture visitabili per provincia. Seguono Reggio Emilia e Piacenza con 4 e 3 impianti: poi Bologna e Modena con 2 a testa.
Alcune di queste strutture, come le casse di espansione del Cavo Tresinaro (Rio Saliceto, Re), del Dosolo (Sala Bolognese), di Alfonsine sono anche vere e proprie oasi ecologiche a grande valenza naturalistica e di difesa della biodiversità di flora e fauna: per cui sono in programma iniziative di svago e tempo libero come passeggiate ecologiche, escursioni naturalistiche, biciclettate, bird watching. Per gli amanti della natura attorno all’impianto di Saiarino, al confine Bologna-Ferrara, visite guidate al Museo delle Valli, al Museo della Bonifica e all’Oasi di Val Campotto.