Mentre a Roma viene presentato il rapporto, redatto annualmente, che “fotografa” la condizione idrogeologica del territorio italiano, in linea con l’esigenza di una prevenzione sempre più accurata, il Consorzio della Bonifica Burana si prepara alla stagione autunno-invernale per affrontare le maggiori criticità del territorio in cui opera.

Modena, 10 ottobre 2016 – “La prevenzione costa 5 volte meno che riparare i danni”: è questo il punto attorno al quale ha ruotato il tavolo dei lavori dei vertici ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) presso la Presidenza del Consiglio a Roma nei giorni scorsi, alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del capostruttura e del responsabile di Italiasicura Erasmo D’Angelis e Mauro Grassi, del Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci. Si è sottolineato, ancora una volta, il ruolo chiave dei Consorzi di bonifica per la riduzione del pericolo di allagamenti, frane e alluvioni. Ribadita la necessità di affrontare la questione in sede parlamentare per attuare, una volta per tutte, un’efficace azione di prevenzione che riduca l’impatto economico ed ambientale delle azioni di ripristino del danno idrogeologico in un territorio ad alto rischio come quello italiano. Il Presidente ANBI Francesco Vincenzi, Presidente anche del Consorzio della Bonifica Burana, nel presentare il rapporto “Manutenzione Italia 2016”, ha avvalorato la necessità di prevenire il danno anche a livello locale: “Le risorse messe in campo dal Burana devono essere integrate dal finanziamento pubblico necessario per l’attuazione di tutto ciò che esula dalla gestione ordinaria per andare a coprire le esigenze di tutto il comprensorio, di pianura e montano. La manutenzione che viene fatta nel corso dell’anno, in collaborazione con gli altri Enti Locali, garantisce l’ordinaria gestione idraulica, ma eventi sempre più estremi devono trovare risposte economiche dallo Stato e dalle Regioni. In particolare, tramite il finanziamento di progetti idraulici strategici per il territorio che il Consorzio ha pronti da anni che avrebbero anche importanti ricadute positive in termini occupazionali. Nessuno meglio dei Consorzi conosce le criticità e le fragilità del proprio territorio e sa come intervenire per difenderlo. A priori, non a danno avvenuto come purtroppo spesso accade.” Il Direttore del Consorzio Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, conferma che sono pronti diversi progetti presentati agli organi competenti per il finanziamento, mentre nell’attesa si lavora alla manutenzione e al ripristino delle situazioni di danno: ”Siamo al lavoro proprio in questi giorni nella riparazione dei cedimenti di sponda avvenuti a causa delle precipitazioni del febbraio scorso. A Bondeno stiamo intervenendo – con un progetto da circa 120 mila euro – per riprendere la frana lungo l’argine destro del Canale Collettore di Burana che ha reso impraticabile la via Comunale per Burana. Così come a Camposanto – con un finanziamento di circa 80 mila euro – siamo al lavoro per ripristinare i cedimenti sul cavo Dogaro, dopo che le precipitazione dell’inverno scorso sono andate ad aggravare una situazione di argini già resi precari dalla rotta del fiume Secchia del gennaio 2014. Questo, accanto al lavoro quotidiano che svolgiamo per mantenere in sicurezza un’area, inserita in quella padana, idrogeologicamente molto delicata – conclude l’Ing. Bertozzi – dove le acque di pioggia devono sempre essere allontanate dai canali per non creare allagamenti. Dal nostro punto di vista la prevenzione parte dallo svaso dei canali che, in ottobre, fa lentamente defluire le acque usate in estate per l’irrigazione per prepararsi alle precipitazioni invernali. Le quali, ce ne accorgiamo tutti, sono sempre più intense e repentine”.