Il nuovo progetto ideato dai laboratori scientifici del Canale Emiliano Romagnolo e dal Centro Interdipartimentale Energia Ambiente – grazie ai fondi POR FESR – si affida ai droni ed avanzate tecnologie multisensoriali per fare irrigazione di precisione nelle aziende agricole.

Bologna – 2-5-2016- E’ stato battezzato ALADIN e da una prima analisi sembra proprio possedere tutte le caratteristiche per cambiare “magicamente” in meglio tutte le azioni tecnologiche volte a ottimizzare i processi che faciliteranno sempre più l’accesso ad un numero maggiore di dati e statistiche a beneficio del comparto agricolo. Forte dell’utilizzo di una piattaforma tecnologica avanzata e multisensoriale di ultimissima generazione, il progetto agroalimentare Idro-intelligente ALADIN, fornirà in tempo reale una fedele percezione del livello di stress idrico nelle diverse condizioni colturali della pianura padana ed in particolare emiliano-romagnola. Colture intensive come pomodoro e mais infatti – colture “da reddito” (Pomodoro) o comunque “di pregio” (il mais è anche gluten-free), sono purtroppo assai sensibili allo stress idrico, fenomeno che può essere causa del ‘marciume apicale’ nel pomodoro e dello sviluppo di tossine nel mais, dannose per l’alimentazione umana. Dunque, in quest’ottica, prevenire i danni descritti è un operazione assai vantaggiosa non solo per l’azienda agricola, ma anche per l’industria agroalimentare che trasforma i prodotti grezzi in prodotti altamente graditi al consumatore. Per ottenere questo il progetto ALADIN punta a creare un binomio operativo inscindibile e decisamente pratico con il collaudato IRRINET/IRRIFRAME – il programma sul risparmio idrico in agricoltura che ti dice quanto, quando e come irrigare ideato dai laboratori scientifici del canale Emiliano Romagnolo. Sulla base operativa di IRRINET/IRRIFRAME si inseriranno elementi innovativi che garantiranno una misurazione scientifica dello stress idrico e grazie ai quali sarà più agevole dare indicazioni applicative agli utenti del servizio, la cui grande massa è garanzia del raggiungimento di un tangibile beneficio economico. Il progetto avrà durata biennale e farà affidamento sull’uso di velivoli e macchine semoventi e teleguidati (Unmanned Aerial and Ground Vehicles per testare i vari tipi di sensoristica ). Oltre alle procedure di calibrazione stanziale a terra verrà sviluppata una nuove configurazioni di tecnologia convenzionale a onde elettromagnetiche a bordo di aeromobili a pilotaggio remoto, per misure sulle colture di riferimento col contemporaneo campionamento del suolo su specifici profili di suolo per le analisi di laboratorio. Più in generale, il contesto ambientale in cui saranno realizzate queste misure prevede la valutazione dell’influenza di ogni altro possibile fattore di controllo sulla misura dello stress idrico. Verranno per questo individuati e mantenuti dei campi prova, al fine di completare lo sviluppo tecnologico di attrezzature che a fine progetto saranno pronte per la produzione industriale; in particolare: 1) Hardware con unità sensibili ai gas e alle onde elettromagnetiche per la determinazione del contenuto idrico del sistema suolo-pianta-atmosfera. 2) Velivoli autonomi (droni) a basso costo equipaggiati con sensori dedicati a onde elettromagnetiche. 3) Sistemi di controllo elettronico della distribuzione dell’acqua di irrigazione a rateo variabile che, montati sulle macchine irrigue appositamente prodotte, saranno in grado di recepire in tempo reale le indicazioni di IRRINET/IRRIFRAME. Con ALADIN i laboratori di ricerca del CER – che hanno ideato il progetto in partnership con il CIDEA (il Centro Interdipartimentale per l’Energia e l’Ambiente dell’Università degli Studi di Parma – grazie ai fondi POR FESR) – aggiungono un fondamentale tassello al già ricco patrimonio di informazioni e applicazioni sull’irrigazione virtuosa messe al servizio delle imprese agricole del territorio e gettano le basi per un modello replicabile in altre aree del paese con le medesime vocazioni colturali.