Lugo, 18 marzo 2016 – La sicurezza idraulica del territorio è un prerequisito per la vita, la salute e il benessere dei cittadini, per il buon andamento delle attività agricole, per il funzionamento del tessuto economico, per i trasporti… E se non fosse garantita, soprattutto in tempi di cambiamenti climatici, si rischierebbe addirittura di dover abbandonare intere aree ora urbanizzate per evitare rischi non più affrontabili. Per questo tutti gli enti e le istituzioni interessate, dai Comuni alla Regione, dal Consorzio di Bonifica al Servizio Tecnico Bacino Reno, da Anbi alla Protezione civile lavorano fianco a fianco, in un’unità di intenti che ha come premesse logiche il passaggio da politiche di consumo del suolo a politiche di cura del territorio e la ricerca dei finanziamenti per le opere strutturali, le sole che garantirebbero una maggiore sicurezza idraulica. Questo in estrema sintesi è quanto emerso nella serata di giovedì 17 marzo dal convegno Sicurezza idraulica del territorio: analisi e priorità a un anno dall’alluvione. Caratterizzato da un Salone Estense di Lugo stracolmo e un totale clima di collaborazione tra tutti i soggetti presenti, l’incontro era stato voluto dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale per ricordare quanto accaduto durante e dopo il 5-6 febbraio 2015 ma soprattutto per mettere l’accento sulle opere strutturali che è necessario realizzare. Coordinati dal presidente del Consorzio Alberto Asioli, i relatori hanno dapprima ripercorso le cause che hanno provocato l’alluvione, determinata nel Lughese da precipitazioni di circa 120 millimetri in 48 ore, abbondanti ma non eccezionali ma soprattutto da una concomitante mareggiata che non ha permesso il regolare deflusso delle acque. Si sono poi ricordati gli interventi urgenti realizzati subito dopo dal Consorzio, finanziati per un importo di 556mila euro e soprattutto le opere strutturali necessarie per la sicurezza idraulica del territorio, poiché è stato ricordato che se un evento simile a quello dello scorso anno si verificasse di nuovo le criticità sarebbero ancora molte. Tra le priorità individuate dal Consorzio vi sono la realizzazione di varie casse di espansione, sul Canale dei Mulini di Castel Bolognese Lugo e Fusignano, sullo scolo Fosso Vecchio e nel lughese, la riprofilatura del collettore generale del distretto di pianura Canale di bonifica in destra di Reno, nonché interventi sulle botti a sifone all’intersezione dello stesso canale con Santerno, Canale dei Mulini e Senio e altre opere diffuse lungo la rete scolante consortile, per un importo complessivo di 61 milioni di euro. Di tali opere soltanto le prime due sono state inserite nell’elenco del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020 e in attesa di finanziamento. Nel corso della serata sono stati affrontati anche altri argomenti, dai problemi derivanti dal regime torrentizio dei fiumi Senio e Santerno e dalla troppa vegetazione negli alvei dei due corsi d’acqua alla necessità di risolvere una volta per tutte il problema delle nutrie visti gli enormi danni che esse provocano agli argini e i rischi che ne conseguono. Perché, come è stato ricordato, che si tratti di ‘acque basse’ di competenza dei Consorzi o di fiumi di competenza del Servizio Tecnico Bacino Reno la sicurezza idraulica è una sola e come tale va unitariamente affrontata. Gli interventi hanno preso il via con tre rappresentanti del Consorzio, il direttore generale Giovanni Costa, il direttore tecnico Elvio Cangini e il caposettore progettazione Paola Silvagni. Hanno poi preso la parola Davide Ranalli, sindaco di Lugo; Paola Pula, sindaco di Conselice referente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna in materia di Ambiente, Agricoltura e Protezione Civile; Massimiliano Pederzoli, presidente regionale Anbi; Claudio Miccoli, responsabile del Servizio Tecnico Bacino Reno della Regione, Mirco Bagnari e Manuela Rontini, consiglieri regionali. Dopo uno spazio dedicato alle domande del pubblico, l’incontro è stato concluso da Paola Gazzolo, assessore regionale a Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile e Politiche Ambientali, la quale ha ricordato che oltre al necessario impegno istituzionale per i finanziamenti delle opere strutturali prioritarie nell’ambito dei piani regionali e nazionali di Italia Sicura è necessario che ogni cittadino sia un protagonista attivo per la sicurezza del territorio. L’iniziativa è stata organizzata dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale con la collaborazione di Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), il patrocinio del Comune di Lugo e il contributo di BCC.