In risposta a quanto dichiarato dai Verdi Lugo e Bassa Romagna e riportato da alcuni organi di stampa su presunte incongruenze nel progetto di sistemazione idraulica di un tratto urbano del Canale dei Mulini a Lugo, il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale precisa quanto segue.

 

Lugo, 28 gennaio 2016 – Il progetto prevede la manutenzione straordinaria per il ripristino delle arginature e dello stato dei luoghi, volta alla messa in sicurezza idraulica del Canale dei Mulini di Castelbolognese Lugo e Fusignano. Per l’esecuzione dei lavori risulta necessario abbattere circa venti alberi (robinie) cresciuti in sommità mentre non saranno oggetto di intervento le alberature presenti al piede dell’argine, così come gran parte di quelle presenti in scarpata sinistra. L’abbattimento dei venti alberi cresciuti in sommità non è, ovviamente, lo scopo dei lavori, ma è necessario per la loro esecuzione. Riconoscendo per primo la valenza ambientale e paesaggistica del canale, il Consorzio ha infatti organizzato i cantieri e i progetti al fine di minimizzare l’impatto sulle alberature. Le robinie sono state importate e utilizzate nell’800 per la stabilizzazione dei rilevati ferroviari. Quindi è indubbia la loro capacità di trattenere il terreno con le radici, ma c’è una differenza fondamentale tra un rilevato ferroviario e l’argine di un canale: la presenza dell’acqua che, nonostante le radici delle piante, può filtrare attraverso l’argine e portare a fontanazzi e rotture. È indispensabile pertanto: rafforzare l’argine attribuendogli una maggiore dimensione; proteggerne il fondo dall’erosione con posa di pietrame; scongiurare ogni infiltrazione nel corpo arginale con l’inserimento di geotessuti; permettere il transito del personale preposto per il controllo e la verifica; permettere l’accesso ai mezzi per gli interventi in emergenza. Tali tecniche, già ampiamente sperimentate dal Consorzio di bonifica anche in altri tratti del Canale dei Mulini, si sono verificate efficaci e di basso impatto ambientale, come chiunque può constatare: a pochi anni di distanza le aree oggetto di analoghi interventi sono un buon esempio di equilibrio tra ambiente, paesaggio e sicurezza idraulica. Inoltre, contrariamente a quanto sostenuto dai Verdi, il Canale dei Mulini ha storicamente la funzione primaria di scolo delle acque. Nell’occasione dell’alluvione del febbraio 2015 si è fatto carico di smaltire 1200 litri d’acqua al secondo, ma proprio in tale frangente è risultata evidente l’impossibilità di controllo degli argini nel tratto pensile a valle di via Brozzi, oggetto del previsto intervento. Per quanto riguarda le cifre del progetto, che non sono mai cambiate, il Consorzio investe 47.000 euro per il ripristino degli argini. A tale somma si aggiungono i 33.000 euro finanziati dal Comune. Infine, va precisato che il Consorzio ha sempre dato spazio e ascolto, in più incontri, ai cittadini e alle associazioni. Disponibilità al confronto che, nel rispetto del progetto, continuerà naturalmente a essere piena e totale.