Roma, 10 dicembre 2015 – “Chi critica il modello dei Consorzi di bonifica, vuole in realtà attaccare il modello di sviluppo, di cui sono espressione ed al cui centro c’è il territorio ed i suoi valori, elementi di distintività ed originalità, su cui investire per il rilancio economico del nostro Paese, affermando l’identità territoriale come elemento di competitività sui mercati mondiali. Per questo, per fermare chi continua a perseguire un futuro basato sul consumo di suolo, serve un’alleanza tra il sapere accademico e la cultura dell’esperienza, rappresentata dai Consorzi di bonifica. A tal proposito, proponiamo un Protocollo d’Intesa ad iniziare dall’Università IUAV di Venezia, espressione di una visione dell’architettura inserita nello sviluppo equilibrato del territorio.”

A lanciare la proposta è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto a Venezia al convegno internazionale “The Heritage of Water”.

“Mentre a Parigi, Cop 21 discute il futuro del Pianeta, in Italia si continuano a cementificare 8 metri quadrati al secondo ed arranca il dibattito sulla nuova legge contro il consumo di suolo. La scommessa sul rilancio economico dell’Italia la vinciamo, valorizzando i diversi aspetti della bellezza del made in Italy, che un recente studio ha indicato valere 240 miliardi. Il paesaggio, di cui i Consorzi di bonifica sono attori protagonisti, è elemento fondamentale per un modello di sviluppo nuovo e vincente.”