PIACENZA – Le attività di bonifica svolte dal Consorzio di Piacenza nel comprensorio di pianura sono state particolarmente frequenti e mirate – nel corso dell’ultimo quinquennio di attività- alla difesa idraulica, alla manutenzione della lunga ed articolata rete consortile, alla prevenzione del dissesto e tutte le funzioni di salvaguardia del territorio organizzate in quattro zone operative individuate in base a criteri idraulici e gestionali: Arda, Basso Piacentino, Tidone, Trebbia. Le attività manutentive sono rivolte principalmente ai canali ed agli impianti. I lavori manutentivi svolti sui canali consistono negli espurghi e diserbi, nella ripresa delle frane, nel consolidamento spondale, nel ripristino delle arginature e dei manufatti di servizio. Lavori manutentivi agli impianti idrovori di tipo edile ed elettromeccanico.

Arda

La zona Arda di circa 1.560 nei Comuni di Alseno, Cadeo, Castell’Arquato, Cortemaggiore, Fiorenzuola e Pontenure occupa la pianura di destra e sinistra Arda da Castell’Arquato fino al limite posto a nord della via Emilia. Ad ovest si estende fino al torrente Nure e ad est fino al confine provinciale lungo il torrente Ongina. Oltre ai rilevanti lavori di sfalcio e spurgo della rete dei canali si segnala la gestione del verde alberato lungo i canali di scolo (ad es. tagli selettivi di alberi presso Moradina); il ripristino ed il consolidamento spondale del reticolo del Rio Freddo, difesa Sforzesco, canale Del Mulino, sovralzo argine Rio Freddo località Borre, impermeabilizzazione canale del Mulino, canale San Michele, canale Ciriolo, canale Colombarone. I ripristini dei manufatti a San Francesco Rio Fontana, difesa Chiaravalle-parcheggio A1, manufatto Sforzesco la Coppa, Gazza, Chiusa Frasani-Bonetti, chiusa Alussi-Galli, salto canale Ravacolla, scarico canale Calcinaro, chiusa Canale Crosa. Alcuni interventi evidenti anche sui colatori naturali di competenza del Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del fiume Po che, essendo interconnessi con la rete consortile, devono essere mantenuti in efficienza per il regolare sgrondo delle acque. Inoltre, sono state finanziate anche le seguenti opere: lavori per la riduzione del rischio idraulico dell’abitato di Pontenure. I lavori hanno compreso la risagomatura e riprofilatura dei canali a monte di Pontenure (canale Braciforti, Varvera, San Giovanni, Scovalasino e Fontana) e la tombinatura del canale Scovalasino. Con una perizia suppletiva è stato recuperato l’importo del ribasso di gara per la realizzazione di nuove difese spondali del canale Scovalasino a valle di Pontenure e per la risezionatura del canale Rio Riazza di San Giorgio, immissario del canale Fontana di Pontenure; lavori di ristrutturazione del Canale del Mulino di Fiorenzuola che corre parallelo alla Strada Provinciale n. 46 di Besenzone per una lunghezza di circa 300,00 m a valle del depuratore comunale

 

Basso Piacentino

La zona denominata Basso Piacentino è delimitata ad ovest dal torrente Nure, a nord e ad est dall’argine maestro del Po e a sud dalla fascia prossima alla via Emilia. E’ suddivisa in quattro bacini idraulici: Nure-Riglio, Riglio-Chiavenna, Chiavenna-Arda, Arda-Ongina e comprende i comuni di Caorso, Monticelli, Castelvetro, Cortemaggiore in parte, San Pietro in Cerro, Besenzone, Villanova per un’estensione di circa 200 kmq. Il territorio è attrezzato con una rete di canali di sviluppo complessivo pari a circa 400 km di cui 295 in terra.

Le attività hanno riguardato i ripristini ed i consolidamenti spondali dei canali Crosa, Seriola, Valle di Polignano, Allacciante Acque Alte, Rovere Variano, Acquanegra, Fontana Alta, Scovalasino, Palazzo, del Mulino, Valletta Barraco e Diversivo dello Scovalasino); l’intervento di manutenzione straordinaria sul canale Rodella nell’immissione nel torrente Ongina; gli interventi realizzati sul canale Morta per risagomature e palificazioni;i lavori di tombinatura del reticolo idraulico minore in località Morlenzetto nel comune di Cortemaggiore; l’intervento di rifacimento di un tratto di tubazione del canale n.3 lungo la strada Giovanenghi in comune di Monticelli d’Ongina; il rifacimento di un ponte in loc. Mezzano di Castelvetro Piacentino; la manutenzione alle paratoie impianto di Scazzola e sistemazione di paratoie e opere connesse in località Sant’Agata in comune di Villanova sull’Arda; l’installazione di una motopompa consortile vicino al rilevato arginale in destra del colatore Scovalasino in località Sanguinelli in comune di Caorso; La manutenzione straordinaria dell’impianto di sollevamento del Bernini; la realizzazione di un nuovo quadro di comando all’impianto idrovoro del Volparo in comune di Monticelli d’Ongina;la manutenzione straordinaria al centro di telecontrollo di San Nazzaro.

 

Tidone

La zona Tidone ha un’estensione di circa 145 kmq ed occupa il territorio di pianura posto in destra e sinistra Tidone da Pianello fino all’argine maestro del fiume Po. Comprende i comuni di Castel San Giovanni, Sarmato, Borgonovo Val Tidone, Agazzano, Gazzola ed in parte di Pianello Val Tidone.

Il territorio è attrezzato con la rete di canali consortili per una lunghezza complessiva di circa 495 km. Parte della rete è ad uso promiscuo con impianti e manufatti di regolazione gestiti anche per finalità irrigue. Lo scolo delle acque avviene prevalentemente a gravità, ad eccezione di una parte dei Comuni di Castel San Giovanni e di Sarmato soggiacenti alle quote di piena del Po, dove lo scolo delle acque è di tipo meccanico per mezzo dell’impianto idrovoro di Casino Boschi. Il reticolo principale di bonifica nella zona a scolo meccanico ha una lunghezza complessiva di circa 30 km. Le attività hanno riguardato principalmente i ripristini ed i consolidamenti spondali del reticolo di Bonifica Superiore, Rio Moretta, Rio Grande, canali di Agazzino, canale Castellina, Canale Palmani, Rio Sarmato, Rio Marara, Canale Moretta, Canale Colombarone); interventi sui colatori naturali di competenza del Servizio Tecnico ad es. Rio Carona, la realizzazione di nuovi scolmatori di piena (Rio Grande); i lavori di tipo edile ed elettromeccanico per l’esercizio dell’impianto di Casino Boschi;

 

Trebbia

La zona Trebbia comprende l’area urbana e suburbana della città di Piacenza ed occupa il territorio posto in destra e sinistra Trebbia da Rivergaro fino all’argine maestro di Po. Comprende i comuni di Rivergaro, Gossolengo, Podenzano, Vigolzone e Piacenza in destra Trebbia e parte di Agazzano, Gazzola, Gragnano, Rottofreno e Calendasco in sinistra Trebbia. Lo scolo delle acque è prevalentemente di tipo a gravità ed avviene grazie al sistema di canalizzazioni di bonifica di lunghezza complessiva pari a circa 900 km. Le aree urbane e suburbane di Piacenza invece sono caratterizzate da scolo meccanico delle acque mediante i due impianti idrovori di Finarda ed Armalunga. La rete di drenaggio del territorio di pianura a monte della città di Piacenza, compreso tra il torrente Nure ed il fiume Trebbia, è costituita prevalentemente da colatori naturali ed artificiali che recapitano le acque per il tramite dei Canali Diversivi di Ovest e di Est rispettivamente in Trebbia e Nure. Lavori per la realizzazione di nuovi scolmatori di piena (Rio Bertone, Rio Grazzano e Rio Gallo e colatori vari sul torrente Nure, Rio Bertoncino sul Riazza di Podenzano); le manutenzioni ed i rifacimenti di tombinature sul reticolo secondario (ad esempio Rio Gosa, Rio Ceresa, Rio S. Antonio, Rio Scotto, Rio Riazzone, Rio Porro, Rio Grazzano, Rio Carbonale, Rio Tidoncello, Rio Fossetta, Rio Comune, Rio Quindicinazza); i lavori di tipo edile ed elettromeccanico per l’esercizio degli impianti di Finarda, Armalunga, casse di espansione Farnesiana (Piacenza) e San Nicolò (Rottofreno); l’implementazione dell’impianto di telecontrollo degli impianti idrovori Finarda, Armalunga e cassa di espansione della Farnesiana per ottimizzare la gestione dei servizi di piena; il monitoraggio continuo dei manufatti idraulici pertinenziali della rete.