Parma, 8 giugno 2015 – Il Consorzio di Bonifica Parmense ha presentato e condiviso nei giorni scorsi il nuovo “piano di classifica” con le associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, CIA di Parma. Secondo la Legge Regionale 7/2012 infatti devono obbligatoriamente essere adeguati tutti i nuovi criteri per la definizione del beneficio degli immobili e viene così reso concreto il ruolo dell’interconnessione tra le reti fognarie e quelle di bonifica e la fondamentale incidenza sull’equilibrio idraulico territoriale dei nuovi impianti di sollevamento delle acque del Consorzio locale per la messa in sicurezza del comprensorio governato. In sostanza, cambieranno i criteri di calcolo del tributo, il Consorzio manterrà inalterato l’introito complessivo, ma la ripartizione dei costi gestionali sarà suddivisa in maniera più “democratica”, ovvero interamente basata sull’applicazione del beneficio reale e diretto e non più generico come in passato. La Bonifica Parmense infatti abolirà il contributo per i casi di contribuenza con importo inferiore ai 15 euro aggiornando contestualmente i parametri di beneficio di scolo in pianura conseguenti all’attività costante e al ruolo giocato soprattutto dai nuovi impianti di sollevamento delle acque. In più sarà estesa anche l’aerea soggetta al beneficio di difesa idrogeologica. Fino ad oggi era previsto un contributo minimo uguale per molte proprietà, mentre dal prossimo anno l’importo (che riguarda non i singoli cittadini, ma gli immobili) sarà legato ai benefici scaturiti dagli interventi mirati dell’attività di bonifica. “ Una più equa redistribuzione dei costi in base al beneficio reale è per noi motivo di soddisfazione e di aggiornamento –ha detto il presidente Luigi Spinazzi. Qualche soggetto pagherà meno e qualcuno un po’ di più, ma alla base ci sarà un criterio di servizio proporzionale”. Una novità positiva comunicata alle associazioni di categoria è rappresentata anche dal fatto che, nel suo complesso, il nuovo piano di classifica proporrà sostanzialmente una lieve diminuzione di contribuenza-generale proprio da parte del settore agricolo. Il Consorzio e le associazioni agricole hanno convenuto l’idea di presentare il nuovo piano anche in alcuni appuntamenti pubblici sul territorio nelle zone più a vocazione agroalimentare. In chiusura di incontro si è approfondito anche il tema degli ingenti danni provocati a colture e argini dalle nutrie. Il direttore Berselli come provocazione ha comparato il milione di euro investito dal Consorzio a difesa delle aziende agricole montane nell’ultimo periodo con lo stesso importo speso quest’anno sempre dall’ente per mitigare solo parzialmente i danni provocati da questi animali. “Si richiede una soluzione concreta e praticabile per limitare questi danni- ha continuato Berselli- siamo veramente contenti che oggi tutte le associazioni agricole vogliano operare comunemente per stimolare le istituzioni ad individuare soluzioni praticabili nel quotidiano per un pia o di eradicazione”. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Cia Rosi e il direttore Baratta, il direttore della Coldiretti Corsini e il direttore di Confagricoltura Parma Zedda.