ANBI 10 novembre 2014 – “Parlando di gestione del territorio, giustificarsi indicando le indubbie lentezze burocratiche e le contraddizioni della politica, è esercizio doveroso, ma fine a se stesso. L’attuale Governo, con l’istituzione dell’Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico, impegnata a “sbloccare” risorse ferme nei meandri dei bilanci pubblici, ha dimostrato la volontà ad un cambio di passo, facendo del dissesto idrogeologico un’emergenza nazionale. Ora bisogna assumerne una coscienza collettiva perché, quanto accaduto a Carrara, dimostra come, anche quando ci sono le risorse, resta un problema di responsabilità, specchio di un Paese, che ha smarrito il senso dell’etica.”
Lo afferma Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), a margine del convegno “Difesa del suolo e manutenzione del territorio”, svoltosi a Napoli, presente anche il Responsabile Ambiente del Partito Democratico, Chiara Braga.
“Nell’alluvione di Carrara, provocata anche dalle mutate condizioni climatiche – prosegue Gargano – paiono ormai evidenti responsabilità nella costruzione degli argini così come negligenze nella manutenzione idraulica; se così sarà accertato, non sarà questione né di risorse, né di iter burocratici, ma di responsabilità da individuare e colpire.
Impegnarsi, perchè la consapevolezza della tutela idrogeologica diventi un patrimonio collettivo – conclude il Direttore Generale A.N.B.I. – è la condizione per contribuire a far passare questo Paese dalla logica della rendita a quella del reddito nel solco di quella cultura del fare nella legalità, che vede i Consorzi di bonifica protagonisti.”