Modena 4 novembre 2014 – L’imponente complesso delle opere di bonifica – evocative di antichi assetti territoriali e di vicende storiche; espressione di tecniche e di saperi continuamente aggiornati; mirabili per forme architettoniche; strumenti vivi ed essenziali per lo sviluppo della regione e delle sue genti – rappresenta un patrimonio europeo che è opportuno tutelare e valorizzare. Per questo, URBIM Lombardia e i Consorzi in stretta collaborazione con Regione Lombardia stanno costruendo il progetto "La civiltà dell’acqua in Lombardia” per inserire i maggiori e più significativi manufatti idraulici e irrigui nella lista del "Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’Umanità" dell’UNESCO. In particolare 19 grandi impianti per la salvaguardia idraulica e per l’irrigazione, edifici, oltre che di importante funzionalità idraulica, di notevole pregio architettonico, come l’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn) in gestione al Consorzio interregionale Lombardia-Emilia della Bonifica Burana.
Per la sua articolazione e modalità di elaborazione e attuazione, il Progetto si inserisce a pieno titolo anche nelle finalità di EXPO 2015. L’acqua è infatti una risorsa fondamentale per aumentare la produzione di cibo e affrontare positivamente l’obiettivo di "nutrire il pianeta".
“Il progetto Civiltà dell’Acqua deve diventare un progetto nazionale perché non è civile un Paese, che dimentica, nelle more dei bilanci pubblici, oltre due miliardi di euro destinati alla salvaguardia del territorio. L’Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio è impegnata a sbloccare quei finanziamenti; i Consorzi di bonifica, presidio territoriale permanente, monitoreranno che ciò avvenga realmente e quali saranno gli eventuali impedimenti.” Lo dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni A.N.B.I., intervenendo a Mantova al convegno organizzato per il lancio della candidatura della Bonifica mantovana come patrimonio Unesco dell’umanità. “I Consorzi di bonifica – incalza Gargano – possono essere l’ente intermedio che, per le proprie competenze, supera il gap istituzionale oggi presente tra i sindaci e le Regioni dopo il ridimensionamento politico delle Province. I Consorzi di bonifica candidano a tale ruolo, forti dell’approccio innovativo, che rappresentano in settori quali la tutela idrogeologica e la gestione delle acque, che accanto a quella ambientale, hanno una forte valenza economica.”
“In Italia mancano civiltà e cultura dell’acqua: l’agricoltura, infatti, non consuma, ma utilizza la risorsa idrica per produrre cibo, il grande tema degli anni a venire.” Lo ricorda Francesco Vincenzi, Presidente A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni), in occasione del convegno “La civiltà dell’acqua in Lombardia”, organizzato a Mantova per il lancio della candidatura della locale Bonifica come patrimonio Unesco dell’umanità.
“La domanda planetaria di cibo e la conseguente richiesta d’acqua sarà la grande questione, cui dare risposta nell’immediato futuro; per questo, sarà la riflessione centrale del prossimo Expo, in cui i Consorzi di bonifica giocheranno un ruolo protagonista grazie al progetto Irriframe per l’ottimizzazione d’uso della risorsa acqua in agricoltura, permettendo fino al 25% di risparmio nei fabbisogni idrici. L’acqua non deve essere un problema, ma una risorsa; per questo mi indigno di fronte ad ingiustificati attacchi ai Consorzi di bonifica, rimasti l’unico presidio territoriale permanente e che quotidianamente offrono lavoro, competenza, lungimiranza a servizio del Paese. Il tutto – conclude Vincenzi – senza gravare sulla spesa pubblica, giacché gestione ed ordinaria attività sono autofinanziati.”