ANBI  31 ottobre 2014 – “Il progetto Civiltà dell’Acqua, che parte oggi in Lombardia, deve diventare un progetto nazionale, perché non è civile un Paese, che dimentica, nelle more dei bilanci pubblici, oltre due miliardi di euro destinati alla salvaguardia del territorio. L’Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio è impegnata a sbloccare quei finanziamenti; i Consorzi di bonifica, presidio territoriale permanente, monitoreranno che ciò avvenga realmente e quali saranno gli eventuali impedimenti.”
Lo dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni A.N.B.I., intervenendo a Mantova al convegno organizzato per il lancio della candidatura della Bonifica mantovana come patrimonio Unesco dell’umanità.
“I Consorzi di bonifica – incalza Gargano – possono essere l’ente intermedio che, per le proprie competenze, supera il gap istituzionale oggi presente tra i sindaci e le Regioni dopo il ridimensionamento politico delle Province. I Consorzi di bonifica candidano a tale ruolo, forti dell’approccio innovativo, che rappresentano in settori quali la tutela idrogeologica e la gestione delle acque, che accanto a quella ambientale, hanno una forte valenza economica.”