Modena 16 luglio 2014 – Il 1 Luglio 2014 sono terminati i lavori di ripristino della frana del Canale Collettore di Burana collassato a causa delle forti piogge cadute nei primi mesi dell’anno.
Lo scorso febbraio si verificò un consistente e preoccupante movimento franoso in località Burana, nel Comune di Bondeno, lungo la s.p. n. 69 Virgiliana, il cui tratto stradale fiancheggia il Canale Collettore di Burana. La strada per Burana fu immediatamente interrotta al traffico ad ogni categoria di veicolo e persone, causando notevoli contraccolpi alla circolazione.
Il fenomeno franoso continuò a manifestarsi nei mesi successivi, producendo un ulteriore abbassamento della sponda destra del Canale, arrivando ad interessare un fronte di oltre 80 metri.
Considerando che la stagione irrigua era ormai alle porte e che la viabilità della strada era del tutto compromessa, con il coordinamento della Provincia di Ferrara e la collaborazione del Comune di Bondeno, il Consorzio della Bonifica Burana è intervenuto con somma urgenza riportando il Canale alle dimensioni originali consentendo, in questo modo, di poter riaprire al traffico la strada per Burana.
Il Consorzio Burana, in sponda destra quindi con propri fondi, ha provveduto all’esecuzione dei lavori di consolidamento strutturale del corpo arginale con la rimozione del terreno franato, con scavo a sezione obbligata, con infissione di palancole per una superficie di 640 m2 e con la posa di 1700 m3 di terreno e 1700 tonnellate di massi ciclopici, interventi che sono stati eseguiti in condizioni sfavorevoli dovute alle quote irrigue del Canale, invasato per il periodo estivo.
In questo modo il Consorzio sarà in grado di fornire al mondo agricolo un servizio irriguo efficiente nel periodo estivo e potrà garantire un buon servizio di scolo nel periodo autunno/invernale, considerato infatti che tale Canale è il principale vettore idrico del bacino delle acque basse, che raccoglie le acque provenienti dalle provincie di Mantova. Ferrara e Modena, immettendole nel Canale Emissario di Burana fino al Po di Volano e che serve un territorio di circa 54.000 ettari.